Diatermocoagulazione

La Diatermocoagulazione (DTC) o elettrocoagulazione è una tecnica dermatologica molto efficace che si può eseguire in tempi piuttosto rapidi con risultati soddisfacenti.

Detta anche “bruciatura”, la DTC è una pratica di trattamento dermatologico molto antica, in grado di agire in profondità, che veniva utilizzata molto prima della scoperta del laser CO2.

Questo trattamento è utilizzato in Dermatologia per l'asportazione di piccole porzioni di tessuto, allo scopo di trattare e risolvere alcuni tipi di affezioni e disturbi cutanei, ma può altresì essere applicato in ginecologia, perlopiù per la rimozione dei condilomi.
Vediamo nello specifico in cosa consiste questo intervento effettuato in ambito dermatologico e quali sono i casi in cui è necessario farlo.

Come viene eseguita la Diatermocoagulazione?

Per eseguire l’intervento, lo specialista utilizza uno strumento, il diatermocoagulatore, che genera una corrente elettrica ad alta frequenza e ad impulsi; quando lo strumento viene a contatto con la porzione di tessuto da trattare, la pelle viene attraversata dalla corrente elettrica generando calore, l’acqua contenuta nelle cellule evapora e le proteine all’interno di esse si coagulano.
Di fatto, si crea una bruciatura cicatrizzata: il risultato è che le cellule che producono tessuto connettivo (fibrotico) si concentrano nell’area trattata, determinando l’eliminazione dell’affezione cutanea (verruche, condilomi, nei, ecc.).

A seconda dell’estensione della lesione e del tipo di intervento necessario, il Dermatologo può regolare la frequenza e l’intensità della corrente.

Sulle lesioni più estese e profonde, la Diatermocoagulazione viene eseguita in anestesia locale, poiché potrebbe causare bruciore e dolore.

Il trattamento dura in genere dai 5 ai 20 minuti, mentre la guarigione avviene tra i 7 e i 20 giorni in base alle dimensioni e alla natura del problema.

Dopo il trattamento resta una ferita superficiale che, nei giorni successivi, il paziente dovrà tenere asciutta il più possibile con l’aiuto di creme antisettiche e cicatrizzanti, su indicazione del medico.

Gli effetti collaterali che possono manifestarsi sono lievi e tendono a risolversi da soli in breve tempo. Fra questi, l'eventuale insorgenza di dolore, arrossamento e bruciore, sono segnali non allarmanti e passeggeri.
In casi più rari, la ferita potrebbe sanguinare nei primi 2 giorni dall’intervento, soprattutto se traumatizzata; ancora più rare sono le infezioni, che possono manifestarsi su pazienti immunocompromessi, se la ferita viene bagnata e non si utilizzano gli antisettici topici.

Qualora il paziente, dopo essersi sottoposto all’intervento, dovesse avvertire un dolore prolungato, sanguinamento o la comparsa di macchie cutanee nell’area trattata, è invitato a consultare il medico.

Quando sottoporsi alla Diatermocoagulazione?

In ambito dermatologico, la tecnica della DTC viene impiegata per trattare o rimuovere diverse affezioni della cute, quali:
Verruche virali;
Fibromi penduli;
Nevi;
Angiomi stellati;
Angiomi rubini;
Cheratosi seborroica o attinica;
Couperose;
Capillari venosi ectasici;
Granulomi piogenici;
Efelidi;
Lentiggini.

Preparazione alla DTC e controindicazioni

La diatermocoagulazione non richiede alcun tipo di preparazione specifica, perché è un intervento in genere ben tollerato, per il quale non è sempre prevista un'anestesia locale.
Tuttavia, l’intervento non può essere eseguito nei seguenti casi:
- pazienti con pacemaker o altri apparecchi elettronici impiantati;
- pazienti con cardiopatie gravi e/o disturbi della coagulazione e che assumono anticoagulanti;
- pazienti con infezioni cutanee in atto;
- pazienti affetti da tumori allo stadio avanzato;
- pazienti affetti da cirrosi epatica;
- sulle ferite cutanee.